venerdì 2 maggio 2014

Buona giornata Gigi.

A volte nel corso di una vita si incontrano persone per chissà quale motivo, persone di ogni tipo che per un secondo ti sembra di aver già conosciuto in una di quelle cose che chiamano "un'altra vita".

Qualche giorno fa ero con un amico, in una delle solite piazze del centro storico, dove sei abituato a vedere qualsiasi tipo di persona.
Una miscellanea di culture ed esperienze sono racchiuse in così pochi metri, attrazione in quel punto del mondo. 
Mentre parliamo, mi giro per accendere e vedo questo ragazzo, immobile, che fissava la scalino dove ero seduto anche io; dopo qualche minuto inizia a spostare le birre che c'erano tra lui e quello scalino.
Io lo guardavo, provavo a capire cosa sentisse in quel momento. 
Immaginavo la sua storia, come si chiamava, la sua famiglia e il buco dove dormiva.
Era sporco, forse non si lavava da giorni, però spiccavano degli enormi occhi blu.

Si siede accanto a me, io continuo a parlare con il mio amico e mi fa: 
- Scusa hai da accendere?
- Certo! Tieni.
- Grazie! 
E mi fa quel che può definirsi un sorriso per chi non sa che fine farà domani.
Accende quel che restava di un joint e vedo i suoi occhi rispegnersi.
Si riprende dopo qualche minuto: 
- Mi ripresteresti l'accendino?
- Tienilo, te lo regalo.
E gli faccio quello che può definirsi un sorriso per chi sa che fine farà domani e quasi sembra più triste di lui.

Dalle poche battute che ho scambiato con lui, ho capito subito che non fosse napoletano, così provando a capire cosa si celasse dietro a quel triste volto gli chiedo:

- Di dove sei?
- Messina.
- Bella cazzo!
- Comunque io sono Claudio.
Ci scambiamo il pugno per presentarci e mi fa:
- Piacere Gianni.

Era evidente che vivesse per strada, però non volevo metterlo a disagio, così gli chiedo:
- Che fai?
La difficoltà nel rispondermi era lampante così subito intervengo 
- Giri?
- Si giro. Accennandomi un altro sorriso.
- Quanti anni hai?
- Tu quanti ne hai?
- Io 26.
- Io un anno meno di te, mi rispose.

- Che vuoi fare nella vita?
- Bah, non mi interessa molto. Mi interessa lavorare, non importa cosa faccio, va bene qualsiasi cosa.
- Sono fastidioso se ti faccio tutte queste domande? Gli chiedo.
- No figurati!
- È che ti ho visto solo e boh.

Nel frattempo gli passo un joint, mi andava di condividere questo momento con una persona di cui non conoscevo nulla, facendo attenzione a non offendere una persona così educata e fragile.

- Che ti piace fare oltre a girare?
- Di solito studio.
- Che studi?
- Un po' di tutto. È importante conoscere tutto, cultura generale. Sapere sempre di cosa stai parlando. Qualsiasi libro che trovo provo a leggerlo, è importante.
- Hai proprio ragione! 
- Tieni fuma! Porgendomi il joint che gli avevo offerto.
- No grazie Gigi, ho già fumato abbastanza.
- Vuoi un po' di birra?
- Come se avessi accettato, ma ho anche bevuto abbastanza. Tranquillo, goditela.

- Ora devo andare, devo capire dove dormire stanotte. Grazie per la compagnia!

- Grazie a te Gigi.

Non so in quale scatola abbia dormito quella sera, il mio letto pareva più scomodo del suo, nonostante il materasso.
La mia mente quella sera ha conosciuto una persona che con niente è riuscita a trasmettermi tutto, perso nella sua fragilità disarmante, in una sera qualunque, in una piazza qualunque.

Mi ha insegnato molto, in così poco.

Buona giornata Gigi.