venerdì 9 gennaio 2015

Bocca salata: un pensiero per Pino Daniele.

Volevo trovare una canzone fuori dalla banalità e dal sentimentalismo classico che piace a noi.

C'ho messo davvero tanto tempo per scegliere, ed ho scelto solo nel momento in cui ho pensato cosa starà pensando adesso Pino, adesso che non c'è più, magari ci sfotte.

Poi ho scelto.
Forse è la visione più umana e tremendamente ironica che si potesse avere sul Paradiso o presunto tale, ma il punto di vista è davvero magnifico.

Il padrone, capo in terra del mio tempo e delle mie mani e la speranza che forse da morti si starà meglio senza dover lavorare.

"Ma che vi siete messi in testa?
In paradiso si deve lavorare!"

'O Padrone - Pino Daniele

Avrei davvero molte cose da dire sul Pino musicista e autore ( forse lo farò in un secondo momento), vorrei però soffermarmi su ciò che Lui è stato per me in quanto rappresentante perfetto del nostro essere Neri a metà; con una cultura, quella partenopea, densamente miscelata di sapori, odori e suoni provenienti da tutto il Mondo.


In realtà io questa cosa non avrei voluto neanche scriverla.
Non sono stato io a decidere, o almeno non l' "io" razionale che esiste forse dentro di me.

Ho letto di un sacco di ricordi, pensieri, citazioni, elogi, offese, campanilismi e che Napoli avesse dimenticato Pino Daniele come fa con un calciatore o una moda che dovrà pur passare.

In realtà Pino non se n'è mai andato, lo ritrovi nei gesti, nelle parole, nei sorrisi e soprattutto nei pianti di tutti i napoletani: è praticamente diventato parte del nostro linguaggio, come il Voi al posto del Lei, Pulcinella e questo fatto che ci piace gesticolare mentre parliamo.

Non ho la presunzione di scrivere la verità assoluta su Napoli, i napoletani e come vivono le cose, volevo solo dire la mia con grande rispetto e perchè anche io cammino 'ca vocca salata.


'O Signore nun dà duje sorde Dice sempe 'e prià' Ca prianno 'a Maronna Ca 'ncoppa 'a terra po' cagnà

... e allora priammo Pinù.