domenica 9 novembre 2014

Conosco la strada ma non voglio seguirla.

L'incostanza del mio blog la dice lunga sull'altalenare della mia emotività, vittima della mia insicurezza di fondo, la mia mente si sente costretta ad una reazione uguale e contraria al senso del mondo.





Basta davvero così poco?
Se mi sorridi tu, quando arrossisci per l'imbarazzo, il mio cuore si apre e sembra una tavolozza di colori pastello.

Poi mi perdo.
Conosco la strada ma non voglio seguirla, sento la necessità di scoprirne un'altra: con più salite e meno discese.
Ad ogni salita penso alla strada percorsa fino a quel momento, e non posso fermarmi.
Non guardare giù.
Alza la testa, gli occhi sono più belli se guardi il sole.

https://www.youtube.com/watch?v=UCmUhYSr-e4




lunedì 1 settembre 2014

Odio.

Quando 140 caratteri non bastano ad esprimere un disagio.
Odio tutti.
Odio i tuttologi, così attenti nel mostrare quello che sanno scoprendo il fianco all'ignoranza.
Odio gli innamorati che ostentano felicità al pubblico dei Social, poi girano l'angolo ed hanno più corna del cervo Jägermeister.
Odio chi non sa vivere nel suo spazio, provando ad invadere il tuo, ben protetto da una linea Maginot di FATTI I CAZZI TUOI.
Odio chi fa le cose per moda o perchè è uno status symbol, privandosi del minimo di personalità che Dio o chi per esso gli ha donato, insieme ad un cervello bravo ad abbinare semplicemente i colori dei vestiti di merda che indossano.
Odio quelli che non sanno ascoltare, quelli che hanno il loro bel portfolio pieno zeppo di ovvietà e stronzate da dire, senza interessarsi MINIMAMENTE al fiato che proviene dalla tua bocca.
Odio chi non sa sognare, chi resta immobile nella vita reale, in una fissità angosciante.

Se smettessi di odiare, sarebbe il MIO primo passo verso il regresso.


mercoledì 4 giugno 2014

Una mattina come tante.

Sembra una mattina come tante.
Il cuore mi batte più veloce del solito.
Ho tante cose da fare, forse troppe, metto in ordine i pensieri.
Quelli vecchi, girano per la mia testa in un vortice da Luna Park con voci stridule di paura e adrenalina; non ho abbastanza paura per provarci ancora.

Provare la stessa giostra, dopo anni in cui ti è sembrata stretta, così tanto da sentirti in una gabbia da zoo e non in un divertimento.
Poco coordinato al mondo circostante, pensi sempre che la colpa di tutto sia tua e del tuo fottuto modo di vivere così inusuale.

Da grande potrei fare il giostraio, conosce benissimo il gioco e non ha paura di sbagliare, non c'è rischio.

Il rischio.

Ti cerco da sempre, unico stimolo per tenermi a galla in un mare di merda e monotonia.
Voglio i picchi, quelli alti, quelli bassi.
Mi basta non avere la piattezza che ormai si ricerca con la stabilità emotiva, professionale e sociale.

Quella ti uccide.

Cerca il nuovo, cerca il bello, cerca il brutto, cerca l'amore, cerca l'odio, cerca la passione, cerca gli anni di vita che ti restano.
Cerca tra la spazzatura, alle persone non è chiaro cosa buttare e cosa conservare e potresti trovare un tesoro nascosto; tra una foglia di lattuga marcia ed un cuore pulsante.

Poi suona una canzone, non l'ascoltavo da anni. Era nella spazzatura.


"All you folks think I got my price
At which I'll sell all that is mine
You think money rules when all else fails
Go sell your soul and keep your shell
I'm trying to protect what I keep inside
All the reasons why I live my life"


https://www.youtube.com/watch?v=qYKi_pjKmkE

venerdì 2 maggio 2014

Buona giornata Gigi.

A volte nel corso di una vita si incontrano persone per chissà quale motivo, persone di ogni tipo che per un secondo ti sembra di aver già conosciuto in una di quelle cose che chiamano "un'altra vita".

Qualche giorno fa ero con un amico, in una delle solite piazze del centro storico, dove sei abituato a vedere qualsiasi tipo di persona.
Una miscellanea di culture ed esperienze sono racchiuse in così pochi metri, attrazione in quel punto del mondo. 
Mentre parliamo, mi giro per accendere e vedo questo ragazzo, immobile, che fissava la scalino dove ero seduto anche io; dopo qualche minuto inizia a spostare le birre che c'erano tra lui e quello scalino.
Io lo guardavo, provavo a capire cosa sentisse in quel momento. 
Immaginavo la sua storia, come si chiamava, la sua famiglia e il buco dove dormiva.
Era sporco, forse non si lavava da giorni, però spiccavano degli enormi occhi blu.

Si siede accanto a me, io continuo a parlare con il mio amico e mi fa: 
- Scusa hai da accendere?
- Certo! Tieni.
- Grazie! 
E mi fa quel che può definirsi un sorriso per chi non sa che fine farà domani.
Accende quel che restava di un joint e vedo i suoi occhi rispegnersi.
Si riprende dopo qualche minuto: 
- Mi ripresteresti l'accendino?
- Tienilo, te lo regalo.
E gli faccio quello che può definirsi un sorriso per chi sa che fine farà domani e quasi sembra più triste di lui.

Dalle poche battute che ho scambiato con lui, ho capito subito che non fosse napoletano, così provando a capire cosa si celasse dietro a quel triste volto gli chiedo:

- Di dove sei?
- Messina.
- Bella cazzo!
- Comunque io sono Claudio.
Ci scambiamo il pugno per presentarci e mi fa:
- Piacere Gianni.

Era evidente che vivesse per strada, però non volevo metterlo a disagio, così gli chiedo:
- Che fai?
La difficoltà nel rispondermi era lampante così subito intervengo 
- Giri?
- Si giro. Accennandomi un altro sorriso.
- Quanti anni hai?
- Tu quanti ne hai?
- Io 26.
- Io un anno meno di te, mi rispose.

- Che vuoi fare nella vita?
- Bah, non mi interessa molto. Mi interessa lavorare, non importa cosa faccio, va bene qualsiasi cosa.
- Sono fastidioso se ti faccio tutte queste domande? Gli chiedo.
- No figurati!
- È che ti ho visto solo e boh.

Nel frattempo gli passo un joint, mi andava di condividere questo momento con una persona di cui non conoscevo nulla, facendo attenzione a non offendere una persona così educata e fragile.

- Che ti piace fare oltre a girare?
- Di solito studio.
- Che studi?
- Un po' di tutto. È importante conoscere tutto, cultura generale. Sapere sempre di cosa stai parlando. Qualsiasi libro che trovo provo a leggerlo, è importante.
- Hai proprio ragione! 
- Tieni fuma! Porgendomi il joint che gli avevo offerto.
- No grazie Gigi, ho già fumato abbastanza.
- Vuoi un po' di birra?
- Come se avessi accettato, ma ho anche bevuto abbastanza. Tranquillo, goditela.

- Ora devo andare, devo capire dove dormire stanotte. Grazie per la compagnia!

- Grazie a te Gigi.

Non so in quale scatola abbia dormito quella sera, il mio letto pareva più scomodo del suo, nonostante il materasso.
La mia mente quella sera ha conosciuto una persona che con niente è riuscita a trasmettermi tutto, perso nella sua fragilità disarmante, in una sera qualunque, in una piazza qualunque.

Mi ha insegnato molto, in così poco.

Buona giornata Gigi.

sabato 1 marzo 2014

"...e non te ne accorgerai".

Una volta ho sentito un tizio parlare di felicità, doveva avere dei seri problemi!
Non riuscivo a seguirlo, parlava velocissimo e l'emozione si leggeva sul suo volto colorito, stava davvero male quel tipo.

Come se la felicità potesse mostrarsi! Non lo sa che si nasconde meglio di Lupin?
"Un giorno mostrerai la tua felicità alle persone che hai intorno" mi disse.

Cosa avrà voluto dirmi quel vecchio ubriacone? A stento parlava la mia lingua.

"...e non te ne accorgerai" aggiunse.

Accendo una sigaretta mentre guardo il vuoto, fisso i rivoli di fumo nelle loro danze sinuose.


Ora capisco. Ora sono felice.

venerdì 17 gennaio 2014

Una tazza.

Una tazza calda può scaldarti dentro, forse serve anche per l'anima.

Di sicuro serve per le mani, ho sempre le mani fredde.
Luci accese nelle case, chissà quante tazze aspettano le tue labbra.

Tutte quelle mani, chissà in quanti aspettano di toccarti.
Non hai paura, c'è la luce accesa. C'è il tuo disco, cosa c'è che non va?

Troppo freddo.
La sigaretta e la tazza calda. Il tuo falò.

Dov'è la sabbia nel costume?
Cos'è questo nero asfalto?
Non guardarti dentro, non esiste paura.

Ancora un po' di zucchero e andrà bene.

giovedì 9 gennaio 2014

Strade troppo strette.

Cammino per Port'Alba.
C'è tanta gente, forse troppa per queste strade così strette.
Perché corrono? Devo evitarli.
Occhio a quello, non mi sembra un tipo tranquillo, io vado a destra.
In questa vita la strada libera è verso destra, dove ci sono quelle bancarelle piene di libri con le pagine ingiallite.

Anche poche righe, pochi minuti, bastano per sognare.

Corri a destra, ti capiranno.