lunedì 14 dicembre 2015

Un nome semplice

C'è sempre una luce accesa in quel tetto lì difronte, ha praticamente il mio non ritmo biologico se penso a quanto usi la luce.
Passeggia per la stanza con un libro come se stesse ripassando un esame, è nervoso e mangia nervosamente il tappo credo di una Bic.
Mi diverte da un paio di sere immaginare il suo nome, forse più semplice dell'esame che l'attende.
Non volevo spiarti, semplicemente ho notato il maglione rosso, troppo rosso per averlo comprato da solo. Probabilmente è un regalo di qualcuno, che metti al massimo perché è molto caldo e con questo freddo è meglio coprirsi bene amico mio.

Avevo proprio bisogno di un po' di compagnia, va bene anche se resti lì a ripetere chissà cosa eh, a me basta vedere il tuo maglione rosso.
Stasera ne ho proprio bisogno, la mia parete è piena per metà e vorrei riempirla di cose che un giorno farò oppure ho fatto un giorno, e scusa il bisticcio ma quello che scrivo ha bisogno di ritmo per riuscire a tambureggiare sui vetri sporchi che ci separano.
Non vedermi come un delirante, pensami solo come uno che ha bisogno di parlare con qualcuno, tanto per farlo, tanto per tirare fuori un pensiero ad alta voce. Tutto questo solo per un fottuto maglione rosso.
Torniamo a noi, come ti chiami,chi sei? Non ti piace parlare eh?
Io chi sono? Io ero, ora non so. Ho gli occhi tristi e spalle rotte. Questo so.
Ho proprio bisogno di spegnere la luce stasera, prima di te. Fascio le spalle e vado a letto, forse ci vedremo domani. Penserò al tuo nome. Secondo me uno semplice, uno da maglione rosso.





1 commento:

  1. Troppo. Troppo bello. Forse non l'avrei reso così bene ma credimi se ti dico che io avrei osservato e fatto..le tue stesse considerazioni. Anche se avessi dovuto inventarle. E tu dirai "e chi se ne frega". E invece no. Fregatene.

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